Pasqua e Pasquetta in Abruzzo: cosa fare e cosa vedere

La Pasqua e la Pasquetta in Abruzzo sono una cosa seria! Per gli amanti della natura, delle tradizioni e del buon cibo c’è la possibilità di abbinare escursioni e passeggiate, oppure tour in bicicletta, con manifestazioni legate all’antichissima tradizione abruzzese e, di conseguenza, alle squisite pietanze tipiche di questo periodo.

Ecco alcune proposte assolutamente da non perdere per vivere la Pasqua e la Pasquetta in Abruzzo.


LA PROCESSIONE DEL VENERDI’ SANTO A CHIETI E A SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE

Uno dei riti più caratteristici del periodo pasquale è senza alcun dubbio la processione del Venerdì Santo, una celebrazione che assume caratteristiche uniche in quasi ogni piccolo e grande centro abruzzese, un momento in cui lo spirito di collettività e di appartenenza al territorio, unito ai culti religiosi, produce delle manifestazioni notevoli non solo dal punto di vista religioso ma anche socio-culturale.

È questo il caso ad esempio di Chieti, l’antica Teate Marrocinorum, una delle città più antiche d’Italia, tra il mare Adriatico e la Maiella, conosciuta per i suoi monumenti che spaziano dal periodo italico-romano al medioevo. La processione del Venerdì Santo di Chieti è una delle più celebri in tutta Italia e attira a sé migliaia di curiosi e visitatori sia dalla regione Abruzzo che da fuori.

Questa celebrazione si fa risalire addirittura all’anno 842. Fonti più certe e affidabili riguardo questa processione sono però presenti dalla seconda metà del XVII secolo in poi.

Il percorso inizia dalla cattedrale di San Giustino e vede sfilare per il centro storico della città i simboli della ricorrenza, su cui spiccano in assoluto la statua lignea del Cristo Morto, del ‘700, l’Addolorata, la colonna della flagellazione, le lance romane, la possente e ruvida croce.

Al rientro della processione, in Cattedrale, da non perdere è l’esibizione del coro che canta una versione del Miserere composta addirittura nel XVIII secolo.

 

Foto SABAP Abruzzo

Un’altra processione caratteristica e unica nel suo genere è quella che si tiene a San Valentino in Abruzzo Citeriore, il paese-accesso al Parco Nazionale della Maiella.

Qui il Venerdì Santo vede una straordinaria partecipazione della comunità locale nelle celebrazioni della ricorrenza, definibile come una vera e propria rappresentazione.
Nel caso specifico di San Valentino, la rappresentazione riguarda la Madonna alla ricerca di suo figlio, Gesù.

A partire dalla Chiesa dei Santi Valentino e Damiano, per i locali la chiesa madre, escono due processioni: la prima composta da Penitenti (li ciaciarûtte), il Cristo Morto, la Veronica, la Maddalena e San Giovanni e la seconda solo dalla Madonna e riservata esclusivamente alle donne.

Il culmine della Sacra Rappresentazione avviene poi in una delle vie del paese dove la Madonna, con la processione di donne al seguito, “incontra” prima San Giovanni Evangelista che la avvisa della morte del proprio figlio, e poi il Cristo Morto ed è qui che Maria “si gira” verso il figlio, un momento davvero toccante e carico di spiritualità in cui il Miserere della processione principale si mescola alla nenia di dolore della processione di sole donne.

 

Un grandissimo ringraziamento a Luca Di Fabio, sanvalentinese doc, per le meravigliose foto!

 

Fonte: parcomaiella.it

Foto Luca Di Fabio

I TAMURRI DEL GIOVEDI’ SANTO A CARAMANICO TERME

Siamo invece a Caramanico Terme, nel cuore del Parco Nazionale della Maiella, paese in cui si svolge una celebrazione unica in tutto il contesto regionale: i Tamurri. Nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo un gruppo di uomini si aggira per i vicoli del paese suonando un tamburo di pelle d’asino scordata seguito da una melodia ritmata con flauto. Il passaggio di questo gruppo dovrebbe porsi a ricordo della Vergine che cerca Gesù mentre i soldati corrono ad arrestarlo. A questo gruppo fa di solito seguito un esiguo numero di curiosi, dovuto al fatto che si svolge nella tarda notte. È però tipico dei caramanichesi svegliarsi al passaggio dei Tamurri e ascoltarli dall’interno delle proprie case, in preparazione alla processione del Venerdì Santo che anche qui si fa molto caratteristica grazie allo scenario offerto dal dedalo di vicoletti e ruelle medievali di Caramanico.

 

Video Parco Nazionale della Maiella

LA “MADONNA CHE SCAPPA” A SULMONA

La Madonna che scappa in piazza è forse uno dei riti pasquali più celebri d’Abruzzo, un evento seguito da migliaia di sulmonesi, visitatori e curiosi nel giorno di Pasqua, nella splendida ed elegante cornice di Piazza Garibaldi a Sulmona, ai piedi del Monte Morrone reso celebre da Pietro, poi Papa Celestino V.

Da alcuni documenti pare che questa rappresentazione sia anteriore al 1860 e celebra l’incontro tra la Madre e il Figlio dopo la Resurrezione, la cui peculiarità sta maggiormente nella “corsa” di Maria verso Gesù.

La Madonna, inizialmente tenuta nella chiesa di San Filippo Neri e vestita a lutto, attende lì l’arrivo delle statue di San Pietro e San Giovanni, coloro che annunceranno a Maria della resurrezione di suo figlio. Dopo “tre chiamate” da parte dei santi la Madonna, ancora vestita di nero, esce e si reca verso il centro della piazza gremita di persone. Da qui scorge la statua del figlio risorto e inizia la meravigliosa corsa verso di esso, col manto nero e il fazzoletto che cadono lasciando spazio ad un vestito verde e ad una rosa rossa, mentre dodici colombe si librano in cielo accompagnate dagli spari.

A questo rituale è legato una forte superstizione relativa al percorso della Madonna durante la corsa: se esso avviene senza intoppi, l’anno sarà buono; inceppi o problemi nella manifestazione sono invece segni di un anno sfortunato per la comunità.

 

Fonte: sulmonalive.it

Foto Yes Abruzzo

LA FESTA DI SAN TOMMASO DEL LUNEDI’ DI PASQUETTA

Un’altra celebrazione molto antica è quella della festa che si tiene a San Tommaso, frazione di Caramanico Terme, che vede come protagonista la meravigliosa chiesa di San Tommaso Becket, costruita nel 1202 e ancora oggi uno degli edifici religiosi più belli di tutta la regione Abruzzo, un capolavoro di arte romanica abruzzese.

La testimonianza più antica inerente questa celebrazione è addirittura del 1576 ed è menzionata nei “Viaggi in terra d’Abruzzo” di Padre Serafino Razzi, un monaco domenicano che descrive dettagliatamente le sue peregrinazioni nella regione più a nord dell’allora Regno di Napoli, sostando per la Pasqua proprio a Caramanico. Ecco il passaggio citato nell’opera a riguardo:

 

A’ 23 di aprile (lunedì di Pasquetta 1576, ndr), andai a predicare a San Tommaso apostolo, chiesa antichissima de i padri Celestini, lontana da Caramanico due miglia. E ci venne quasi tutto il popolo col signor Abate, e clero. E ci si fa un poco di fiera, onde ci concorrono ancora delle vicine Terre.

 

Fiera appunto, ovvero un’occasione di raccolta per la popolazione locale e dalle terre limitrofe per fare compravendita soprattutto di bestiame, pratica che con il tempo ha lasciato gradualmente posto a bancarelle dove poter acquistare cibo e prodotti simili.

E oggi a San Tommaso questa ricorrenza è ancora celebrata, fortemente sentita sia dagli abitanti della contrada che da tutto il territorio caramanichese, organizzata dall’Associazione La Scuola – San Tommaso e dal Comitato Festa Locale.

Majambiente a Pasquetta quest’anno sarà presente per una visita guidata alla chiesa di San Tommaso Becket che terminerà proprio in concomitanza con l’apertura degli stand enograstronomici a cui seguirà, nel pomeriggio, la rievocazione di giochi tradizionali.

 

Dettagli e programma dell'evento >> qui <<

 

Foto Associazione La Scuola - San Tommaso

PASQUA E PASQUETTA A TAVOLA: I PIATTI TIPICI

Pasqua e Pasquetta, in Abruzzo, si traducono anche in deliziosi piatti tradizionali che è possibile degustare in zona.

Partiamo dal più diffuso e noto, ovvero il fiadone, un raviolo di pasta fatta con farina, uova e vino e ripieno al formaggio. L’etimologia del termine potrebbe derivare dal longobardo fladen, “rigonfio”.

 

Ecco la video-ricetta sul nostro canale YouTube per dei deliziosi fiadoni:

Protagoniste sono le uova sicuramente, ma non quelle di cioccolato secondo la tradizione più antica. La “colazione di Pasqua” era solitamente molto abbondante e prevedeva la pizza ripiena che in alcune aree d’Abruzzo poteva essere dolce oppure salata. La versione salata era preparata con un disco di pasta di farina, uova e vino e riempita con uova sbattute, formaggio e qualche goccia di succo di limone. A Caramanico era inoltre usanza mangiare della verdura, spesso di campo come la cicoria, lessata nel sugo di pomodoro a cui si aggiungevano uova sbattute e formaggio, accompagnando con una bella frittata.

Il timballo di scrippelle è un’altra tipicità diffusa in Abruzzo, piatto principale del pranzo, seguito poi dalla carne di agnello solitamente cotta alla brace oppure in una versione ancora più gustosa, più diffusa nelle aree collinari e costiere, detta cace e ove, ovvero bocconcini ricoperti da una pastella fatta di uova e formaggio e cotti in forno.

 

Tanto, tantissimo spazio ai dolci, dai taralli ricresciuti, diffusi in tutta la regione, al piccellato lesso e ai finocchietti tipici a Caramanico: il primo è un impasto allungato fatto con farina, uova, zucchero e limone, prima lessato e poi tagliato a fette che vengono nuovamente ripassate in forno e, a volte, appese con uno spago in casa a mo’ di decorazione, i secondi sono dei deliziosi e soffici biscotti tondi fatti con uova, latte, farina e zucchero e cotti in forno.

I più celebri “dessert” Pasquali abruzzesi sono la pupa e il cavallo, dolci dalle forme tipiche decorati con zuccherini colorati, la prima regalata alle bambine, il secondo regalato ai bimbi o agli sposi.

Altra chicca è la famosa pizza doce, una torta di pan di spagna bagnato nell’alchermes con crema, che per Pasqua veniva preparata dalle spose per le suocere!

A Pasquetta, in Abruzzo, non possono mancare gli arrosticini! Il pic-nic, o meglio “la scampagnata” del Lunedì dell’Angelo, tempo permettendo (qui non è così rara la pioggia o addirittura la neve in questo periodo!), prevede gli avanzi dell’abbondante pranzo di Pasqua e la furnacelle per cuocere gli spiedini di pecora più famosi al mondo.

ESCURSIONI, E-BIKE ED ESPERIENZE UNICHE A PASQUA E PASQUETTA IN ABRUZZO

E quest’anno, con Majambiente e DA Come Una Volta, la Pasquetta sarà indimenticabile: al termine di una splendida escursione o di un tour in e-bike, potrete essere voi stessi a cuocere i vostri arrosticini e la vostra carne – allevata e prodotta da Angela & Marina a San Nicolao di Caramanico Terme - nella splendida cornice del Parco Nazionale della Maiella, per la “Pasquetta Come Una Volta”, un evento unico che darà spazio al cibo tradizionale e genuino, alla natura incontaminata di quest’angolo d’Abruzzo e ai giochi tipici tra cui il laboratorio del formaggio per i bambini.

 

Inoltre a partire dal Venerdì Santo sarà possibile fare escursioni nel Parco Nazionale della Maiella, tour in e-bike con degustazioni, osservazioni del cielo notturno con il telescopio, conoscere più da vicino la fauna del Parco, visitare gli eremi e tanto altro ancora.

 

Scopri le attività di Pasqua e Pasquetta in Abruzzo >>qui<<

 

Vi aspettiamo, zaino in spalla, scarponi ben allacciati…e brace pronta!

 

Scrivi commento

Commenti: 0
I contenuti forniti da Powr.io non sono mostrati a causa della tua attuale impostazione dei cookie. Clicca sull’Informativa sui cookie (funzionali e di marketing) per accettare l’Informativa sui cookie di Powr.io e vederne i contenuti. Per ulteriori informazioni, consulta la Dichiarazione sulla privacy di Powr.io.