Cervi e caprioli sono animali molto diffusi in Abruzzo e nel Parco Nazionale della Maiella.
La primavera, per queste specie, è la stagione delle nascite. Dagli inizi di maggio alla metà di giugno infatti le femmine danno alla luce i propri piccoli.
Al fine di proteggerli, le femmine utilizzano strategie antipredatorie. Nelle prime settimane di vita i nuovi nati vengono accuratamente nascosti dalle madri per difenderli da possibili rischi.
A quest'età, non hanno ancora sviluppato l'istinto di fuga ed è per questo che rimangono immobili di fronte al pericoli e grazie alla pomellatura del manto, accovacciati nel folto della vegetazione, si mimetizzano perfettamente con l'ambiente circostante.
Le madri tendono ad allontanarsi in quanto è proprio la loro presenza ad attirare eventuali predatori. Le madri, rimangono nei paraggi a rifocillarsi, tornando da loro di tanto in tanto per allattarli.
In primavera cresce anche il numero di escursionisti lungo i sentieri. Può capitare quindi di imbattersi in piccoli di cervo e capriolo a prima vista abbandonati. Nella maggior parte dei casi non hanno bisogno né di cure, né di aiuto da parte dell'uomo.
Potrebbe essere istintivo avvicinarsi e spinti dalla tenerezza che questi suscitano (sono davvero belli...), accarezzarli.
È fondamentale invece rimanere in silenzio, allontanarsi con calma, non toccarli e non dar loro da mangiare. Imprimere l'odore umano sui piccoli significa destinarli a morte certa. La madre, non riconoscendoli, li abbandonerebbe.
Prelevarli invece dal loro ambiente, come a volte si è spinti a fare pensando che il piccolo solo sia stato abbandonato, li condannerebbe a passare tutta la loro vita in cattività in quanto, non potendo essere riportati nel punto in cui sono stati trovati, devono essere cresciuti dall'uomo in apposite aree e centri di recupero e non potranno mai più tornare a vivere liberi.
Se incontrate animali che possono sembrare in difficoltà o in cattive condizioni di salute, l'unica cosa da fare è rivolgersi alle autorità locali, in particolare ai Carabinieri Forestali, chiamando il 1515.
Scrivi commento