La “montagna madre”. Così è conosciuta la Maiella, simbolo della terra d’Abruzzo e luogo che da sempre suscitato la ricerca del contatto con la divinità. Ritualità e legame con l’assoluto, la Maiella è il riferimento arcaico e religioso delle nostre genti che in questa montagna si sono incontrati in un desiderio comune, quello di ritrovare se stessi.
La Maiella appare all’improvviso, con le sue facce stagionali. In primavera i pascoli si riempiono di fiori colorati. Nei tramonti d’estate il suo profilo levigato delineato dalle sue imponenti vette è facilmente riconoscibile. I suoi boschi, fitti e silenziosi, in ottobre si trasformano in un tappeto di foglie, pochi mesi più tardi ricoperti di neve scintillante sotto il tiepido sole invernale.
Da un punto di vista prettamente geografico la Maiella si estende interamente in Abruzzo, tra le province di Chieti, L'Aquila e Pescara ed è parte, insieme al Gran Sasso che è situato più a nord, della dorsale più orientale dell'Appennino abruzzese.
In generale il massiccio appare più erboso e meno roccioso rispetto al vicino Gran Sasso, in linea con gli altri rilievi appenninici. Tuttavia non mancano aree più aspre, tipiche dell’alta montagna. Un’altra caratteristica tipica della Maiella è rappresentata dai valloni, ripidi e profondi scavati dall’incessante azione dei fiumi, come l’Orfento, il Foro o l’Orta. Quest’ultimo separa la Maiella dal massiccio del Morrone.
Gran parte delle vette superano abbondantemente i 2000 metri e il Monte Amaro rappresenta la seconda sommità più alta degli Appennini dopo il Corno Grande.
Proprio su questo tema noi di Majambiente abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza ed abbiamo creato un’infografica per mostrarvi le vette più alte della Maiella.
Non appena andrà via la neve torneremo anche noi sulle alte quote della Maiella.
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