Marzo segna un passaggio importante, l’equinozio del 20 annuncia ufficialmente l’inizio della primavera e subito vien voglia di sole, cielo terso e prati fioriti sui cui passeggiare. Certo, Marzo è anche conosciuto come mese “pazzerello” e avventurarsi in natura ci fa correre qualche piccolo rischio: le temperature cambiano rapidamente, il meteo è sempre in vena di scherzi e i boschi, ancora tutti spogli, non offrono quel rigoglioso spettacolo che di lì a poco colorerà di verde il paesaggio. Ma sapevi che Marzo, nonostante questo, è uno dei mesi migliori per fare escursioni? Ecco allora cinque motivi che spiegano perché è affascinante andare in montagna in questi primi giorni di primavera.
1. Lo spettacolo delle piccole fioriture
Dove il terreno è ancora coperto dalle tante foglie cadute in autunno, ecco spuntare lievi pennellate di colore. Sembra di camminare in un quadro: i crochi dal caratteristico color lilla creano un forte contrasto con il bianco della neve, le primule con il loro giallo vivace costellano letteralmente i fossi, mentre la scilla silvestre, con il suo blu intenso, e l’erba trinità con le sue sfumature di viola, rallegrano il fondo dei boschi. Fiori piccoli, di una bellezza semplice e sorprendente. Fiori di cui si ignorerebbe l’esistenza se non si passeggiasse nel bosco a marzo.
2. il suono dei ruscelli colmi d'acqua
Veniamo da giorni di abbondanti piogge e nevicate in quota. Ora che la neve si sta sciogliendo i fossati si riempiono di acqua che, con il suo scrosciare, accompagna i nostri passi tenendoci compagnia lungo i sentieri mentre ci ammalia con un suono terapeutico che rasserena la mente e ci connette alla natura intorno.
3. camminare con freschezza
Passeggiare in estate, soprattutto in salita, richiede spesso uno sforzo importante, ovvero quello di sopportare le alte temperature. A Marzo, invece, non fa né troppo caldo e né troppo freddo: ci si gode molto di più il cammino e affrontare un pendio comporta meno sforzo fisico.
4. atmosfere che cambiano
«Marzo pazzerello, guardi il sole e prendi l’ombrello» recita il famoso proverbio popolare. Ma questa sua caratteristica variabilità può farci assistere a spettacoli che nemmeno i migliori effetti speciali riuscirebbero a regalarci: luci abbaglianti di un temporale in lontananza che si trasformano in un tramonto colorato di rosa e arancio a pennellare le cime della montagna. Scenari di un incredibile bellezza che restano impressi dentro.
5. respirare la rinascita
Camminando nei boschi ci si accorge che la natura ha voglia di riprendere vita e di esplodere nei suoi intensi colori. Questa sensazione di rinascita e di rinnovamento ci pervade e ci aiuta ad essere più positivi. Non a caso la tradizione celtica celebrava l’equinozio con il nome della dea germanica Eostre, personificazione della primavera legata al rifiorire della vita e alla fertilità degli uomini e della terra. Una passeggiata rigenerante per ripartire da se stessi e sentirsi più vivi che mai.
E allora, che ne dici di unirti a noi per una bella escursione di primavera? Ti aspettiamo!
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